L'inquinamento atmosferico e il particolato (PM) sono classificati come cancerogeni umani di Gruppo 1 per il cancro al polmone. Le associazioni tra inquinanti e tumori ematologici sono suggestive, ma questi tumori sono eziologicamente eterogenei e mancano studi specifici per sottotipi.
Metodi
La coorte nutrizionale dell'American Cancer Society Cancer Prevention Study-II è stata utilizzata per esaminare le associazioni tra inquinanti atmosferici esterni e tumori ematologici negli adulti. Le previsioni annuali a livello di blocco censuario di particolato (PM2,5, PM10, PM10-2,5), biossido di azoto (NO2), ozono (O3), biossido di zolfo (SO2) e monossido di carbonio (CO) sono state assegnate agli indirizzi residenziali. Sono stati stimati gli hazard ratio (HR) e gli intervalli di confidenza (IC) al 95% tra inquinanti variabili nel tempo e sottotipi ematologici.
Risultati
Tra 108.002 partecipanti, sono stati identificati 2659 tumori ematologici incidenti dal 1992 al 2017. Concentrazioni più elevate di PM10-2,5 sono state associate al linfoma a cellule del mantello (HR per 4,1 μg/m3 = 1,43, IC al 95% 1,08-1,90). L'NO2 è stato associato al linfoma di Hodgkin (HR per 7,2 ppb = 1,39; IC al 95% 1,01-1,92) e al linfoma della zona marginale (HR per 7,2 ppb = 1,30; IC al 95% 1,01-1,67). Il CO è stato associato ai linfomi della zona marginale (HR per 0,21 ppm = 1,30; IC al 95% 1,04–1,62) e a cellule T (HR per 0,21 ppm = 1,27; IC al 95% 1,00–1,61).
Conclusioni
Il ruolo degli inquinanti atmosferici sui tumori ematologici potrebbe essere stato in passato sottostimato a causa dell'eterogeneità dei sottotipi.
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Data di pubblicazione: 29 maggio 2024